Innovazione e Sostenibilità: Intervista con Matteo Biasibetti, Responsabile R&D

Noi di Esseci Tecnofood ci impegniamo nel mantenerci aggiornati e rivolti verso l’apprendimento continuo, lo studio e la ricerca. Per questo oggi abbiamo il piacere di intervistare Matteo Biasibetti, responsabile della Ricerca e Sviluppo presso una nota azienda del settore alimentare, per discutere il suo percorso, le sue competenze, le sfide e le opportunità del mondo delle tecnologie alimentari.

Percorso formativo e competenze

Matteo Biasibetti ha iniziato il suo percorso con la maturità scientifica, aspirando inizialmente a diventare fisioterapista. Tuttavia, dopo non essere entrato in graduatoria, si è iscritto alla facoltà di Agraria all’Università di Padova, dove ha scoperto la sua passione per le scienze e tecnologie alimentari. Ha deciso di proseguire in questo campo, superando brillantemente tutti gli esami del primo anno, e da allora non ha mai smesso di formarsi, frequentando corsi di aggiornamento annuali per migliorare sia le conoscenze tecniche che le soft skill.

Il ruolo del tecnologo alimentare

Ci racconti il ruolo del tecnologo alimentare?
In che modo le tue esperienze influenzano il tuo approccio alla ricerca e allo sviluppo?

Il tecnologo alimentare può definirsi tale se ha conseguito la laurea in Scienze e tecnologie alimentari o affini, abbia superato l’esame di stato e sia inscritto all’ordine nazionale della professione. La sua figura è importante nell’industria alimentare in quanto è trasversale in tutti i reparti: dall’acquisto delle materie prime fino alla vendita del prodotto finito. L’esperienza è la chiave di tutto ed infatti lo 'sporcarsi le mani' è una delle raccomandazioni che faccio per i futuri tecnologi alimentari.

Passione e specializzazione

Quali sono gli aspetti del tuo lavoro che più ti appassionano? Cosa ti ha spinto a specializzarti nel settore che stai seguendo adesso?

Ho avuto la fortuna di lavorare quasi esclusivamente nella Ricerca e Sviluppo e quindi la mancanza di una routine è il fuoco che tiene accesa la luce della curiosità. Inoltre parliamo di un materiale vivo che se anche studiato nel settore impiantistico ha un'interazione sempre diversificata a seconda di molti fattori tra cui quello ambientale. Tutte queste motivazioni mi hanno portato ad approfondire le tematiche del bakery soprattutto nel tema della reologia e della fermentazione.

Collaborazioni e sviluppo prodotti

Grazie alla collaborazione con Matteo noi di Essecitecnofood abbiamo realizzato molti prodotti con esito positivo. Le applicazioni sono state diverse, come ad esempio bevande proteiche, prodotti bakery come biscotti, nonché prodotti pronti a base vegetale come le “veganette”, verdure affettabili o spalmabili.
La sua azienda è focalizzata sulla vendita di materie prime e miscele funzionali ad alto valore tecnologico, lavorando con derivati di amidi, proteine e fibre; e utilizzando enzimi per migliorare la reologia, la stabilità e la shelf life dei prodotti.
L’azienda di Matteo vede il cliente come un partner con cui dialogare per trovare soluzioni, stimolando curiosità e proponendo opportunità. Questo approccio crea relazioni durature basate su trasparenza, fiducia e scambio di informazioni.

Garanzia di qualità

Come fate a garantire che queste polveri proteiche si integrino perfettamente nei prodotti senza comprometterne la qualità o il gusto?

Avere la piena consapevolezza di come funzionano le materie prime è un elemento chiave per poter creare con i clienti un rapporto lavorativo solido. Per questo motivo il primo step è quello di generare una partenership con il fornitore sia a livello tecnologico che commerciale in modo da poter conoscere a fondo la materia prima che stiamo trattando. Il secondo step è quello legato alle prove interne nel laboratorio applicativo aziendale.

Sostenibilità e innovazione

Come integrate la sostenibilità nel vostro lavoro e nello sviluppo di nuovi prodotti?

La sostenibilità per il mondo del food è un tema molto attuale e importante, nello specifico stiamo lavorando molto con materie prime ottenuto dallo scarto di altre filiere alimentari. Ci sono svariate aziende e start-up che hanno iniziato questo percorso imprenditoriale. Attualmente l’Italia fatica a recepire che un ingrediente può essere utile anche se deriva da uno scarto di un'altra produzione, mentre in Europa sono maggiormente sensibili a questo tema.

Puoi condividere un recente progetto innovativo o scoperta a cui hai preso parte?

Attualmente stiamo completando un lavoro molto importante con un'azienda danese che dagli scarti della birra ha ottenuto una farina di orzo con un elevato contenuto in fibre. Siamo riusciti nell’intento di applicare questa materia in diversi prodotti da forno e pasta alimentare con risultati più che soddisfacenti.

Prospettive e obiettivi futuri

Matteo prevede che il futuro del settore alimentare sarà sempre più orientato verso l’uso di proteine vegetali e micoproteine. Auspica che le industrie alimentari e la politica riconoscano l’importanza del recupero degli scarti e dell’economia circolare. Guardando avanti, immagina un mondo in cui si possa garantire cibo a tutti gli abitanti del pianeta attraverso lo studio e la realizzazione di prodotti alimentari con materie prime native del luogo di appartenenza.

In conclusione, l’intervista con Matteo Biasibetti ci ha fornito una preziosa panoramica sulle dinamiche del settore delle tecnologie alimentari, evidenziando l’importanza dell’innovazione, della sostenibilità e della collaborazione per affrontare le sfide future.